"Gl'innamorati" da Goldoni - 4 Novembre al Teatro Ambasciatori

Buio in Sala presenta


GL'INNAMORATI
da Goldoni

4 Novembre al Teatro Ambasciatori 


regia

Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi

con
Irene Tetto, Massimo Giustolisi, Nadia Trovato
Roberta Andronico Silvana D'Anca Luigi Nicotra GIovanna Sesto Daniele Virzì

e con la partecipazione in video di 
Diletta Borrello, Alice Caccamo, Altea Cardia, Alberto Crisafulli, Federica Fischetti, Ruggero Giannella, Antonio Nicotra, Simone Santagati 

assistente alla regia
Simone Santagati

scene
Laura Lazzaro

visual show
Andrea Ardizzone

coreografie videoclip
Alberto Crisafulli



NOTE DI REGIA
Gl’innamorati è certamente la più bella commedia in lingua di Goldoni, dopo La locandiera. Noi abbiamo affrontato questo testo come un abile travestimento della commedia dell’arte. Anche i suoi personaggi, nel loro carattere essenziale, diventano la trasformazione di quelli dei comici dell’arte: la vecchia zia, i giovani innamorati scapestrati, i servi furbi che tengono loro testa, e via dicendo. I mezzi utilizzati dagli autori della commedia dell’arte, di cui si avvalevano per tener desto l'interesse o suscitare l'ilarità, erano i più disparati e se talvolta brillavano di effettiva vivacità, più sovente si avvalevano dell'aggiunta di volgari motivi delle farse plebee: scambi, equivoci sgangherati, travestimenti, agnizioni, beffe, bastonature, capitomboli, sconcissime allusioni sessuali. In questa prospettiva, l’idea di catapultare la vicenda nel XX secolo e nel decennio dei favolosi anni sessanta, ci permette di operare un adattamento al testo, che diventa lo spunto per giocare, ben oltre sopra le righe, come facevano i comici della commedia dell’arte, con invenzioni burlesche, bizzarre e grottesche. Queste trovate strampalate e assurde, troveranno conforto in una serie di buffe citazioni da film e sceneggiati dell’epoca. E se gli anni sessanta sono gli anni in cui si affermano i media e la televisione, anche la musica, con la sua spensieratezza, assume sempre più importanza. La cultura pop e la minigonna fanno emergere una nuova figura femminile (così come vi presentiamo il vulcanico personaggio di Eugenia), che abbandona gradualmente l'etichetta formale (qui rappresentata dalla pudica Flaminia), in favore di una maggiore espressione di libertà. Noi ci siamo molto divertiti di fronte alla vitalità di questi innamorati, senza la ricerca di tecnicismi ed indagini psicologiche, e crediamo che fosse proprio questo il proponimento di Goldoni: far divertire il pubblico, ma con lo sforzo di premiare gli autentici valori umani e porre in buona luce le classi sociali medie o basse, denunciando invece la sciocca superficialità della mentalità degli aristocratici e degli arricchiti.

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